Lettera pubblicata sul catalogo della mostra DISEGNI alla LIBRERIA BOCCA a Milano
Caro Roberto, vedo con soddisfazione che hai fatto fruttare le mie esperienze tecniche.
Vedo in modo speciale da questi ultimi disegni che hai eseguito su tavola a tuorlo d’uovo, che hai ben capito quanto sia importante lavorare su un supporto adeguato agli scopi.
Il tuorlo d’uovo riesce ad essere utile anche per le tavole da disegno perché, come hai visto, anche quando il tratto è eseguito a grafite, è nitido e preciso come una punta d’argento.
Inoltre, come ho sempre detto, è necessario che gli studi analitici sul vero siano finalizzati alla rappresentazione di un’idea. Non bisigna fare solamente quello che si vede nella realtà perché assomigli alla realtà. L’opera d’arte deve essere in rapporto di analogia con la realtà nella rappresentazione di un’idea.
Questo è necessario e tu senti questa necessità.
Chi invece vuole anteporre la sua ottica ideale della realtà – o, addirittura, vuole ignorare la realtà come fanno gli informalisti – commette l’errore di cadere nella incomunicabilità.
L’informalismo di dottrina hegeliana si autoesclude da ogni realtà formale.
Il vecchio e superato filosofo dell’Ottocento riteneva, erroneamente, che l’ideale è reale, ma se la rappresentazione di un’idea manca di forma in rapporto di analogia con la realtà non resta altro che incomunicabile “nulla”.
Caro Roberto,
da questi disegni che esponi alla tua prima personale vedo che hai capito che “idea” e “realtà” sono sostanza d’arte.
Bergamo 2009 Mario Donizetti